Il pesce azzurro è una risorsa alimentare da non sottovalutare, in italia abbiamo la fortuna di essere circondati dal mare e il pescato è un regalo che il mare ci dà, per questo dobbiamo farne tesoro e apprezzarlo interamente, privilegiando il cosiddetto pesce povero ovvero il pesce azzurro, ingiustamente chiamato povero, ultimamente questi pesci stanno avendo una rivalutazione ,
“La denominazione di “pesce azzurro” non si riferisce ad un gruppo scientificamente definito di specie ittiche, ma è utilizzata commercialmente per indicare alcune varietà di pesci, generalmente di piccola pezzatura, di varia forma e sfumature di colorazione, il cui costo è generalmente ridotto per la grande quantità di pescato. In genere si dicono azzurri quei pesci dalla colorazione dorsale blu scuro (ma spesso è presente anche un po’ di verde) e ventrale argentea. Il rapporto qualità/prezzo è decisamente buono..
Tra questi rientrano pesci come l’aguglia, l’alaccia, l’alice, la costardella, il lanzardo, il pesce sciabola, la sardina, il sugarello, lo sgombro. Inoltre possono essere considerati azzurri per la loro colorazione, anche molti pesci che, per dimensioni e forme, non hanno nulla in comune con “gli azzurri” più conosciuti. Tra questi troviamo l’alalunga, l’alletterato, il biso, la lampuga, la palamita, il pesce spada e il tonno.
Questa specie deteriora facilmente perché ha un contenuto di grassi generalmente più elevato del pesce bianco, caratteristica che ha favorito la nascita di diversi metodi di conservazione e distribuzione, per esempio la conservazione sott’olio, sotto sale e la lavorazione in pasta. Dopo l’acquisto è consigliabile privare il pesce azzurro delle viscere, lavarlo e poi metterlo in frigorifero se destinato a un rapido consumo, oppure, in caso contrario, nel congelatore dove, comunque, non dovrebbe restare per più di tre mesi.
Il pesce azzurro ha grassi simili a quelli vegetali, caratterizzati cioè prevalentemente da composti “insaturi”, in particolare quelli della serie Omega-3 importanti per lo sviluppo cerebrale e protettori del cuore e delle arterie. Di questa prerogativa sono privi i grassi degli animali di terra, più ricchi di composti “saturi” che, al contrario, se consumati in eccesso, possono facilitare l’insorgenza di alcune malattie, spesso favorite da una vita sedentaria e da una dieta poco equilibrata ricca di calorie e colesterolo; quest’ultimo, invece, è contenuto solo in modeste quantità, salvo poche eccezioni, nei prodotti ittici.
detto questo perche non provare a realizzare questo delizioso tortino di sardine appetitoso e buono sia caldo che freddo il giorno dopo
io ho realizzato un tortino della misura di 28 cm, gli ingredienti sono per questa misura
INGREDIENTI
1 kg di sardine fresche
100 g pangrattato
100 g formaggio grana grattugiato, volendo potete anche aumentare
due cucchiaiate di prezzemolo tritato
uno spicchio di aglio tritato fine
sale, pepe, olio qb.
PROCEDIMENTO
pulire le acciughe togliendo la lisca e lasciandole aperte unite
ungere una tortiera di cm 28
mettere i pesci a raggiera sul fondo della teglia con l’interno girato in su
in una ciotola mescolare il pangrattato, il formaggio, il sale, il pepe, l’aglio e il prezzemolo
cospargere con questo composto i pesci, cercando di essere più omogenei possibile e lasciandone un paio di cucchiaiate
fare un altro strato con i pesci , questa volta girati in giù racchiudendo al loro interno il composto
cospargere con il composto di formaggio e pangrattato rimasto la superficie del tortino, passare un giro di olio e infornare a 180° per circa 30 minuti (controllare comunque, ogni forno è cosa a se)
finite la cottura facendolo gratinare 10 minuti sotto il grill.